SULL'AMORE

Il sé dice: “io sono”; il cuore dice: “io sono meno”; lo spirito dice: “tu sei nulla”. Theodore Roethke.

Amore ed ego
In natura gli esseri amano per istinto. Gli umani invece, avendo facoltà di scegliere se vivere o meno secondo natura, non possono esperire l'amore come gli animali. D'altro canto indietro non possono tornare pertanto, se lo vogliono, dovranno imparare una nuova forma di amore in grado di superare il dualismo, proprio dell'essere umano, che contrappone l'ego alla natura.
La capacità di amare di un individuo è strettamente correlata con la sua capacità di liberarsi dal proprio ego.

Amore come conoscenza
L'amore è la consapevolezza di un individuo nel rapporto con l'amato, quando si spoglia del proprio ego. L'amore è una forma di conoscenza non intellettuale; è il talento dell'amante di sentire l'amato. Imparare ad amare è un processo che richiede grande impegno ed attenzione; non è qualcosa che accade: è qualcosa che si impara con sforzo, pazienza ed attenzione.

Amore come armonia nelle interazioni naturali
In natura ogni entità esiste in virtù del mutuo rapporto che essa esercita con le entità con le quali interagisce; ed è solo grazie a questa mutua interazione che ogni cosa esiste. Quindi le singole entità, più che esistere in senso stretto, coesistono.
Ogni entità fa ciò che intrinsecamente gli consente la propria natura e, nei fatti, la sua interazione con le entità circostanti è conseguenza di ciò che essa è.
Per gli esseri umani vale lo stesso principio. La differenza tra questi e le altre entità naturali risiede nel libero arbitrio: la possibilità per gli umani di scegliere se seguire le leggi naturali.
In natura, un sistema lasciato libero di evolversi, muta in uno stato di minima energia (e massima entropia) fino al raggiungimento di un equilibrio.
La capacità di un individuo di interagire con la natura che lo circonda creando equilibrio ed armonia, e quindi pace, è espressione della sua capacità di amare.

Amore come risposta all'ansia di separazione: il punto di vista di Erich Fromm
La presenza imperante dell'ego, produce nell'essere umano la sensazione di separazione dalla natura con la quale interagisce. Il senso di solitudine conduce all'ansia di separazione, appunto.
Erich Fromm nel suo l'arte di amare (edito in Italia da Mondadori) esplora le differenti strategie umane tese a superare l'ansia di separazione e ne riconosce essenzialmente tre: il sesso, il conformismo, l'arte intesa come processo creativo. Egli riconosce come “parziali” queste strategie dal momento che:
- l'unione che l'individuo raggiunge attraverso il sesso è fittizia (e transitoria);
- il senso di appartenenza dato dal conformismo è superficiale e insufficiente;
- l'arte conduce ad un'unità non interpersonale ed è, inoltre nella società moderna, di difficile attuazione.
Fromm riconosce comunque che l'arte conduce l'individuo ad una comunione con il mondo attraverso il suo processo creativo (e rituale).
La soluzione individuata dall'autore come soluzione all'ansia di separazione umana è l'amore, inteso come processo attivo, creativo, espressione di maturità. Egli riconosce in tutte le forme d'amore alcuni elementi comuni che sono: la premura (o cura), la responsabilità, il rispetto e la conoscenza.
Sebbene l'amore sia una qualità dell'individuo maturo (e non legata all'oggetto amato), esso si manifesta in varie espressioni a secondo del ruolo che l'amante ha nei confronti dell'amato. Fromm riconduce l'amore umano ad un numero limitato di archetipi. Essi sono: l'amore materno, l'amore paterno, l'amore fraterno, l'amore erotico, l'amore per dio. Alcune forme d'amore sono più “mature” di altre.
L'essenza dell'amore è nell'amore fraterno inteso come senso di responsabilità, premura, rispetto, comprensione per il prossimo. Un individuo maturo, che abbia quindi sviluppato la capacità d'amare, non può fare a meno di voler bene ai suoi fratelli. Questa forma di amore si caratterizza per l'assenza di esclusività.
Si contrappone a questo, l'amore erotico che è il desiderio di fusione completa con un altro individuo ed è per sua stessa natura esclusivo (almeno nella nostra cultura) e non universale. Fromm ipotizza che possa essere la forma più ingannevole di amore.
E' interessante osservare che la passione caratterizza spesso l'amore erotico. La passione è un desiderio ardente di comunione, sessuale e non, di due individui (o di un individuo nei confronti di qualcos'altro). E' una manifestazione del morboso bisogno di superare l'ansia di separazione individuale. La passione, se c'è, normalmente caratterizza il rapporto di coppia nella sua parte iniziale ma poi sfiorisce. La passione non è l'amore, almeno non in questa accezione.

L'amore al di là del bene e del male
L'amore è una condizione dell'individuo maturo, una chiave di lettura, ma soprattutto uno strumento per agire nel mondo. Quando l'essere umano mette a tacere il proprio ego, riesce a sentire la natura con la quale interagisce.
Senza ego, le emozioni diventano sensazioni, i pregiudizi scompaiono e la mente diventa libera, lo spirito leggero ed ogni evento fluisce senza restare intrappolato nell'individuo.
In questo stato, l'amore è al di là del bene e del male.

L'amore nel rapporto o il rapporto d'amore
Il vero amore non è uno scambio ma un modo di vivere di chi ama, una scelta, un atto di volontà; quindi amare è semplicemente un dono per cui il ricevere non è la condizione del dare. Al contrario, un rapporto è un'interazione, e quindi uno scambio, che, se intrapresa volontariamente, conduce ad un reciproco vantaggio tra le parti. Così è nei rapporti affettivi come in quelli professionali, sebbene nei primi venga usata una differente moneta di scambio.
Nel rapporto d'amore ogni singolo gesto che l'amante muove verso l'amato dovrebbe essere un gesto d'amore. Questo dovrebbe essere vero nel rapporto di coppia ma anche in qualunque altro tipo di rapporto giacché, per colui che sa amare, ogni gesto è fatto con amore e quindi con premura, responsabilità, rispetto e conoscenza.
Tuttavia il rapporto d'amore, essendo propriamente un rapporto, vive grazie al reciproco vantaggio che hanno le parti nel parteciparvi e si nutre di quelle vicendevoli attenzioni. Se il vantaggio viene a mancare da una parte o da entrambe, le ragioni del rapporto vengono a mancare. E' opportuno precisare che in questa situazione vengono a mancare le ragioni del rapporto, non quelle dell'amore.